Coronavirus: ordinanza del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto

Coronavirus: ordinanza del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto

K metro 0 – Cosenza – Con una ordinanza urgente, firmata dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, si dispongono una serie di prescrizioni in attuazione del Decreto sulla prevenzione del contagio da coronavirus, emanato dal Governo italiano. Il primo cittadino della città di Cosenza si appella ai giovani: “Dateci una mano” e intanto si vietano gli

K metro 0 – Cosenza – Con una ordinanza urgente, firmata dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, si dispongono una serie di prescrizioni in attuazione del Decreto sulla prevenzione del contagio da coronavirus, emanato dal Governo italiano.

Il primo cittadino della città di Cosenza si appella ai giovani: “Dateci una mano” e intanto si vietano gli affollamenti davanti ai locali e si chiudono i centri anziani.

Le precauzioni adottate nella città di Cosenza riguardano:

i centri anziani comunali di Via Popilia, Via Milelli, Serra Spiga e Donnici Inferiore, resteranno chiusi fino al 3 aprile. Una misura assolutamente necessaria, proprio per salvaguardare quella fascia della popolazione in età più critica e più indifesa. Il personale del Comune in servizio nei centri anziani è stato temporaneamente assegnato al Settore Welfare.

Divieto di assembramento

Il Sindaco Mario Occhiuto ha inoltre ordinato che in tutti i locali pubblici venga affisso, in modo ben visibile a tutti, apposito cartello contenente tutte le prescrizioni emanate dal Governo, chiedendo alle persone di non sostare e affollarsi fuori da locali pubblici come bar e ristoranti, in modo da poter mantenere e garantire la distanza minima interpersonale di un metro. Servizi di vigilanza straordinaria della polizia municipale, controlleranno il rispetto delle prescrizioni.

Inoltre, con un post pubblicato sui social, si è rivolto ai giovani, ai ragazzi, chiedendo proprio a loro di dare una mano, con più responsabilità nei confronti delle loro famiglie e dei nonni. Ma soprattutto si deve far loro capire che la situazione è grave in modo che non sostituiscano la scuola con altri luoghi di affollamento, limitando il più possibile i contatti e il pericolo di contagio.

“Capisco che è difficile, quasi innaturale, ma in questi giorni dobbiamo fare di tutto per evitare gli assembramenti. La mia idea di città – si legge nel post – coincide con quella di un luogo dove le persone “stanno insieme”, si incontrano e vivono uno accanto all’altro. Ma adesso è necessario subordinare questa essenza della socialità, dell’urbanità della città, alla necessità di maggiore sicurezza e alla tutela della salute dei cittadini”.

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Patrizia Grandi
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