K metro 0 – Londra – Sostenuto da una rinnovata maggioranza di conservatori in parlamento, il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha riconfermato la propria posizione sulla Brexit martedì, annunciando di voler rimuovere la deadline – fissata a fine 2020 – per stringere un accordo commerciale con l’Unione europea.

I parlamentari si sono riuniti ieri per la prima seduta dopo la vittoria di Johnson nelle elezioni della scorsa settimana. Downing Street ha comunicato la volontà del governo di inserire una clausola nell’accordo di abbandono del blocco per evitare l’estensione delle negoziazioni con l’Ue oltre il prossimo anno. Questo vuol dire che il Regno Unito potrebbe uscire senza un accordo commerciale all’inizio del 2021, una prospettiva che ha messo in allarme molte imprese britanniche. Con le attuali condizioni la transizione potrà essere estesa fino alla fine del 2022 ma Johnson ha ribadito a più riprese che non utilizzerà il tempo extra a disposizione, anche se gli analisti credono che delineare un accordo in soli 11 mesi sarà difficile. La mossa che ha in cantiere il premier sottolinea ancora una volta la volontà di voler abbandonare l’Unione in toto entro il prossimo anno ma non è detto, comunque, che il governo possa cambiare idea in corso.

I politici dell’opposizione hanno evidenziato come un’operazione del genere possa causare maggiore incertezza per le imprese, che non sono ancora a conoscenza di quale saranno i rapporti commerciali con l’Ue, a tre anni e mezzo dal referendum sulla Brexit. Sempre nella giornata di ieri i parlamentari hanno rieletto il laburista, Lindsay Hoyle, come presidente della Camera dei Comuni, che ha promesso di essere imparziale e giusto nel ruolo di moderatore in ruolo in cui il suo predecessore John Bercow è stato accusato di aver sostenuto gli oppositori della Brexit. “Il presidente deve avere la fiducia di tutti”, ha spiegato Hoyle prima della cerimonia di insediamento. “Ho una storia di imparzialità, indipendenza e giustizia che parla per me”. Il presidente della Camera dei Comuni è l’arbitro delle dispute procedurali e determina quali sfide potenziali ai piani del governo sono consenti.

Intanto il mercato azionario ha registrato diverse perdite e la sterlina è crollata di un punto percentuale con la notizia della possibile reintroduzione di un ‘no-deal’ sul tavolo delle trattative. La Bank of England, secondo alcuni economisti interpellati da Reuters, manterrà i tassi d’interesse invariati questa settimana. Non è ancora chiaro se seguirà le politiche monetarie attuate dalla Banca Centrale europea e della Federal Reserve. L’economia britannica ha subito un ristagno proprio a ridosso delle elezioni del 12 dicembre, che va a sommarsi all’incertezza sulla Brexit e alla crescita lenta dell’economia globale. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di occupati ha raggiunto numeri record, mentre un calo nei posti vacanti suggerisce che le imprese sono ancora caute riguardo le assunzioni. I dati messi a disposizione dall’Office for National Statistics mostrano come il numero di impiegati è passato da 24 a 32,8 milioni in soli tre mesi fino a ottobre, spingendo la percentuale di occupati fino al 76,2% mentre il tasso dei disoccupati è sceso al 3,8%, mai così basso dal 1975. Le cifre riguardanti il mercato del lavoro sono rimaste solide durante il periodo di incertezza ma rimangono i timori per i prossimi mesi. A dimostrazione di ciò il numero dei posti vacanti, in calo per il decimo mese consecutivo, è passato da 800 mila a 20 mila in un trimestre.