K metro 0 – Berlino – Il nuovo governo tedesco, formato da Unione cristiano-democratica (Cdu), Unione cristiano-sociale (Csu) e Partito socialdemocratico (Spd), è pronto a entrare in carica. A Berlino, nel suggestivo scenario del Gasometro di Schoeneberg, le tre forze politiche hanno firmato l’accordo di coalizione. Da domani il Bundestag eleggerà ufficialmente Friedrich Merz a
K metro 0 – Berlino – Il nuovo governo tedesco, formato da Unione cristiano-democratica (Cdu), Unione cristiano-sociale (Csu) e Partito socialdemocratico (Spd), è pronto a entrare in carica. A Berlino, nel suggestivo scenario del Gasometro di Schoeneberg, le tre forze politiche hanno firmato l’accordo di coalizione. Da domani il Bundestag eleggerà ufficialmente Friedrich Merz a cancelliere.
“Da domani la Germania avrà un governo determinato a far progredire il Paese”, ha dichiarato Merz subito dopo la firma. “Saremo una squadra che prende sul serio le preoccupazioni dei cittadini e fa sentire la propria voce in Europa. Lavoreremo con fiducia e serietà fin dal primo giorno”.
Con questa alleanza, la Germania si prepara a una legislatura di quattro anni guidata da un esecutivo che unisce centrodestra e centrosinistra. I leader dei tre partiti hanno presentato una visione comune orientata alla stabilità, all’innovazione e al rilancio economico.
Il leader della Spd, Lars Klingbeil, ha sottolineato l’importanza del gioco di squadra: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di coesione per riportare la Germania dove deve stare: avanti”. Markus Söder, numero uno della Csu, ha parlato di una “comunità di responsabilità” e di una “squadra forte e pronta a governare”. L’accordo prevede la spartizione dei ministeri: sette ciascuno a Cdu e Spd, tre alla Csu. I nomi dei futuri ministri sono già noti.
Thorsten Frei, attuale segretario del gruppo parlamentare Cdu/Csu e stretto collaboratore di Merz, sarà il nuovo capo della Cancelleria federale. All’Economia e all’Energia andrà Katherina Reiche, manager del settore energetico e figura di spicco nel campo delle rinnovabili.
Johann Wadephul, vicecapogruppo della Cdu/Csu, assumerà l’incarico di ministro degli Esteri. Si tratta di un ritorno storico: il ruolo torna ai cristiano-democratici dopo quasi sessant’anni. Patrick Schnieder guiderà il dicastero dei Trasporti, Nina Warken si occuperà della Sanità e Karin Prien dell’Istruzione.
Per la Digitalizzazione e la Modernizzazione dello Stato è stato scelto Karsten Wildberger, amministratore delegato di Ceconomy (Media Markt e Saturn). Christiane Schenderlein sarà ministra per lo Sport, Wolfram Weimer per la Cultura e Michael Meister per la Cooperazione tra Stati federali.
Alla Csu andranno tre ministeri chiave: l’Interno, affidato ad Alexander Dobrindt, attuale capogruppo regionale del partito, la Ricerca e Tecnologia con Dorothee Baer e l’Agricoltura, guidata da Alois Rainer.
Anche la Spd ha nominato i suoi sette ministri. Lars Klingbeil, oltre a guidare il partito, sarà ministro delle Finanze e vicecancelliere. Boris Pistorius resta alla Difesa, l’unico volto dell’esecutivo Scholz a mantenere il proprio incarico.
Baerbel Bas, ex presidente del Bundestag, prenderà le redini del ministero del Lavoro. Alla Giustizia è stata nominata Stefanie Hubig, ex giudice ed ex pubblico ministero. La sua nomina ha raccolto il plauso dell’Associazione dei giudici tedeschi (Drb).
Il ministero dell’Ambiente sarà affidato a Carsten Schneider. Verena Hubertz si occuperà dell’Edilizia, mentre Reem Alabali-Radovan guiderà il dicastero per lo Sviluppo.