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La violenza a Gerusalemme si diffonderà nella regione?

K metro 0 – Beirut – Il Libano si è mosso per presentare una denuncia ufficiale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la deliberata “aggressione” di Israele venerdì, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri. Il quale ha affermato che Israele ha violato la sovranità del Libano bombardando aree nel sud del Paese.

K metro 0 – Beirut – Il Libano si è mosso per presentare una denuncia ufficiale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la deliberata “aggressione” di Israele venerdì, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri. Il quale ha affermato che Israele ha violato la sovranità del Libano bombardando aree nel sud del Paese.

All’inizio di aprile, il gruppo della Jihad islamica palestinese a Gaza e militanti palestinesi per protesta hanno lanciato dal Libano razzi contro Israele. Inoltre si sono svolte proteste nella Cisgiordania occupata e nelle comunità arabe all’interno di Israele.

Molti nel Medio oriente vedono la violenza ad Al-Aqsa come un attacco alla propria fede. Ciò costituisce un potente grido alla battaglia per le fazioni politiche e i gruppi armati presenti in tutta la regione, che incolpano non solo Israele ma il crescente elenco di governanti arabi che hanno firmato accordi e trattati di pace con lo Stato ebraico.

Esperti militari nel Paese del Cedro ritengono che la “limitata” risposta israeliana al lancio di razzi dal Libano sia un messaggio implicito a tutte le parti che Tel Aviv non ha intenzione di intensificare le sue risposte. Gli esperti hanno detto all’agenzia Anadolu, in diverse interviste separate che la situazione dovrebbe rimanere stabile; tuttavia, la prosecuzione delle violazioni israeliane nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme est potrebbe portare a riaccendere lo scontro. L’esercito israeliano aveva detto giovedì che almeno 30 razzi sono stati lanciati dal sud del Libano verso Israele.

in risposta, Tsahal ha preso di mira con artiglieria pesante un’area aperta nelle vicinanze del territorio libanese, senza causare alcun danno. Questi eventi hanno coinciso con le incursioni della polizia israeliana nella moschea di Al-Aqsa e l’assalto ai fedeli, oltre a una visita speciale del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, nella capitale libanese.

La Giordania e altre nazioni arabe che hanno legami amichevoli con Israele hanno condannato le sue azioni nel luogo sacro. Così ha fatto l’Autorità palestinese, che collabora con Israele in materia di sicurezza.

Anche gli Stati Uniti e l’UE hanno condannato la violenza e chiesto moderazione, affermando che Israele ha il diritto di difendersi.

Esperto strategico e militare, in pensione, il generale Amin Hoteit, ha affermato che Israele “è stato attento nella scelta degli obiettivi da bombardare in Libano”. Ha sottolineato che Tel Aviv aveva inviato messaggi impliciti che non stava per intensificare, ma stava solo rispondendo al bombardamento dei suoi insediamenti.

“I missili lanciati dal Libano miravano a protestare contro l’aggressione e la brutalità israeliane nei confronti della moschea di Al-Aqsa e a inviare un messaggio di avvertimento”, ha affermato l’esperto.

Un altro esperto, il generale Hisham Jaber, ha dichiarato: “La situazione non si svilupperà ulteriormente nel sud del Libano”.

Sebbene nessun gruppo abbia rivendicato la responsabilità degli attacchi, il portavoce dell’esercito israeliano Avichay Adraee ha accusato Hamas dei razzi lanciati dal Libano, ma ne ha ritenuto responsabile il governo libanese poiché i razzi sono stati “sparati dai suoi territori verso Israele”.

Jaber da parte sua ha affermato che “poiché Israele ha accusato Hamas, la sua risposta si concentrerà su Hamas nella Striscia di Gaza”, escludendo un’escalation delle tensioni nel sud del Libano. “Nei casi più estremi, Tel Aviv può usare i droni per colpire i centri del movimento in Libano”. Jaber ha sottolineato ancora che Israele “non ha accusato Hezbollah in modo da non doverlo attaccare, perché in cambio Hezbollah avrebbe poi risposto”.

Hoteit dal canto suo afferma: “Implicitamente, tutte le fazioni della resistenza rivendicano la responsabilità di quanto accaduto”. Ma “non rivendicare la responsabilità – ha aggiunto Katicha –  indica la riluttanza a intensificare ulteriormente” le proprie reazioni.

L’elemento di novità di quest’anno, è ‘il lancio di razzi dal Libano da parte di Hamas’ con ‘Hezbollah che chiude un occhio’ in un Paese senza presidente e senza un governo. Il generale Wehbe Katicha infatti ha detto: “Lo stato libanese non esiste, in termini di sicurezza, nel sud, piuttosto Hezbollah con le sue armi e la sua autosicurezza controlla la regione”.

Redazione con F. Federici

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