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Francia, il capo del Parlamento mette in guardia dalle crescenti intimidazioni

K metro 0 – Parigi – La presidente dell’Assemblea nazionale francese, Yaël Braun-Pivet, durante un incontro improvvisato con la stampa, ha espresso grande preoccupazione per la crescente violenza nei dibattiti pubblici, anche in assemblea, in particolare nel contesto della tanto discussa riforma delle pensioni, che prevede di innalzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni.

K metro 0 – Parigi – La presidente dell’Assemblea nazionale francese, Yaël Braun-Pivet, durante un incontro improvvisato con la stampa, ha espresso grande preoccupazione per la crescente violenza nei dibattiti pubblici, anche in assemblea, in particolare nel contesto della tanto discussa riforma delle pensioni, che prevede di innalzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Riforma che il 19 gennaio scorso ha fatto scendere in piazza per protesta oltre 1,2 milioni di persone e paralizzato il Paese con scioperi delle ferrovie.

Il crescente numero di minacce e pressioni sui parlamentari, a suo dire, è dunque legato alle tensioni in corso per la prevista riforma del sistema pensionistico del Paese. Il Parlamento ha iniziato l’esame della riforma lunedì 6 febbraio, in un clima di grande tensione. Tra gli ultimi avvenimenti, la presidente della commissione Affari sociali, Fadila Khattabi, che sta conducendo il dibattito, ha ricevuto una lettera contenente insulti razzisti e minacce anche contro la sua famiglia. Secondo diversi media, la lettera conteneva una polvere non identificata. Lo ha riferito euractiv.com.

Poco prima dell’inizio del dibattito, Antoine Vermorel-Marques, deputato del partito conservatore Les Républicains (LR/PPE), ha condiviso un messaggio che gli intimava di “fare attenzione” al momento del voto e lo informava di essere “strettamente sorvegliato”. Non solo. Durante la prima sessione, almeno tre deputate del Rassemblement National (RN / ID) di estrema destra hanno ricevuto scherzi telefonici che un loro parente era stato portato in ospedale. Gli autori della chiamata non sono ancora stati identificati.

L’obiettivo delle telefonate era molto probabilmente indurre le deputate a lasciare il Palais Bourbon, sede dell’Assemblea nazionale, in un momento in cui la loro presenza era essenziale per la validità di una mozione referendaria che il gruppo aveva presentato. Inoltre, martedì mattina, gli attivisti dell’organizzazione anti-globalizzazione Attac hanno imbrattato con inchiostro lavabile la porta dell’Assemblea Nazionale e il piedistallo della statua della Legge, di fronte al Palais Bourbon.

Negli ultimi mesi sono stati vandalizzati gli uffici di diversi deputati e Braun-Pivet ha definito questi atti “minacce alla democrazia”. Ha affermato che “queste azioni e pressioni, queste intimidazioni sono inaccettabili” e ha sottolineato che l’istituzione “sarà al fianco di ogni deputato minacciato nell’esercizio delle sue funzioni”, esortando ogni rappresentante eletto che abbia subito pressioni a presentare una denuncia.

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