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Nazioni Unite: siamo 8 miliardi di abitanti sulla Terra

K metro 0 – Lisbona – La popolazione del pianeta ha raggiunto il 15 novembre gli 8 miliardi, un traguardo calcolato dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione che denota una crescita esponenziale dagli anni ’50, quando eravamo 2,5 miliardi di abitanti. L’organizzazione (agenzia dell’Onu che si batte per rafforzare il diritto alla salute

K metro 0 – Lisbona – La popolazione del pianeta ha raggiunto il 15 novembre gli 8 miliardi, un traguardo calcolato dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione che denota una crescita esponenziale dagli anni ’50, quando eravamo 2,5 miliardi di abitanti. L’organizzazione (agenzia dell’Onu che si batte per rafforzare il diritto alla salute sessuale e riproduttiva e garantire una pianificazione familiare completa) calcola che continueremo a crescere fino a raggiungere un picco di 10,4 miliardi nel 2080, seguito da una stagnazione fino alla fine del secolo. A riferirlo è la testata lusitana jn.pt.

Gli ambientalisti avvertono così della necessità di moderare il consumo di risorse e ridurre le emissioni di gas serra per combattere il cambiamento climatico. “I Paesi più ricchi e scarsamente popolati sono quelli più responsabili delle emissioni di gas serra, il che dimostra una distribuzione asimmetrica in termini di consumo di risorse”, avverte Pedro Nunes, ricercatore dell’Università di Lisbona e responsabile delle politiche climatiche ed energetiche della Ong Zero.

“Il continente africano ha difatti il 16% della popolazione ma è responsabile del 4% delle emissioni; l’Asia il 56% della popolazione ed emette il 35% dei gas serra”, che lo scorso anno equivalevano a 18 miliardi di tonnellate di CO2. Sempre secondo l’ambientalista, gli Stati Uniti erano responsabili del 15% delle emissioni e l’Unione europea di circa il 10%. Nel complesso, “il 10% più ricco della popolazione è responsabile del 50% di tutte le emissioni”.

Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite sottolinea che “le emissioni dovranno diminuire del 45% entro il 2030, ma stiamo assistendo alla chiusura di questa finestra temporale e non stanno scendendo”, avvisa Pedro Nunes. “Se vogliamo un pianeta stabile dal punto di vista climatico, dobbiamo cambiare radicalmente il modello di consumo economico; distribuire energia rinnovabile su scala massiccia, ma anche moderare il consumo di energia e cambiare le abitudini di viaggio”.

Uno studio del Global Footprint Network, che segnala la Giornata del sovraccarico della Terra, rivela che se tutte le persone del mondo vivessero come un portoghese medio, il 7 maggio il pianeta avrebbe esaurito le risorse naturali che può rinnovare in un anno.

Già l’anno prossimo si prevede che l’India (1,41 miliardi nel 2022) supererà la Cina (1,42 miliardi) come nazione più popolosa. La popolazione cinese inizierà a diminuire e si prevede che si ridurrà a 1,3 miliardi entro il 2050. L’India raggiungerà invece 1,66 miliardi di persone entro il 2050.

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