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Spagna, leader indipendentisti catalani spiati con spyware Pegasus

Spagna, leader indipendentisti catalani spiati con spyware Pegasus

K metro 0 – Madrid – I telefoni di almeno 63 sostenitori a favore dell’indipendenza nella Catalogna nord-orientale della Spagna, tra cui il capo regionale e altri funzionari eletti, sarebbero stati violati con spyware disponibile solo per i governi. La rivelazione arriva da Citizen Lab, un gruppo di ricerca affiliato all’Università di Toronto, che ha

K metro 0 – Madrid – I telefoni di almeno 63 sostenitori a favore dell’indipendenza nella Catalogna nord-orientale della Spagna, tra cui il capo regionale e altri funzionari eletti, sarebbero stati violati con spyware disponibile solo per i governi.

La rivelazione arriva da Citizen Lab, un gruppo di ricerca affiliato all’Università di Toronto, che ha condotto un’indagine su larga scala in collaborazione con i gruppi della società civile catalana; ha così scoperto che i dispositivi degli attivisti e indipendentisti sono stati infettati con uno “spyware mercenario” venduto da due società israeliane, NSO Group e Candiru. NSO avrebbe già smentito, mentre Candiru non è stata ancora raggiunta dalle agenzie di stampa internazionali per un commento.

Gli episodi si riferiscono al periodo tra il 2017 e il 2020, quando gli sforzi per ritagliare uno Stato indipendente nel nord-est della Spagna portarono alla più profonda crisi politica del paese degli ultimi decenni. L’ex gabinetto catalano promotore del referendum illegale sull’indipendenza fu licenziato; la maggior parte dei suoi membri imprigionati o hanno lasciato il paese, compreso l’ex presidente regionale Carles Puigdemont.

Lo spyware Pegasus prodotto dalla società israeliana NSO è stato usato in tutto il mondo per penetrare nei telefoni e nei computer di attivisti dei diritti umani, giornalisti e persino del clero cattolico. L’azienda è stata soggetta persino a limiti di esportazione da parte del governo federale degli Stati Uniti, che l’ha accusata di condurre una “repressione transnazionale”. NSO è stata anche portata in tribunale da importanti aziende tecnologiche, tra cui Apple e Meta, il proprietario di WhatsApp.

Citizen Lab ha riferito che le sue indagini sull’uso in Spagna di Pegasus e dello spyware sviluppato da Candiru – un’altra azienda israeliana fondata da ex dipendenti di NSO – sono iniziate alla fine del 2019 dopo la rivelazione di una serie di casi che hanno preso di mira individui catalani pro-indipendenza di alto profilo. Amnesty International ha già fatto sapere che i suoi esperti tecnici hanno verificato in modo indipendente gli attacchi. La non-profit con sede a Toronto ha precisato tuttavia che non ha potuto trovare prove conclusive per attribuire l’hacking dei telefoni catalani a un’entità specifica. “Una serie di prove circostanziali indica un forte nesso con una o più entità all’interno del governo spagnolo”, ha comunque ribadito Citizen Lab.

Il ministero dell’Interno spagnolo ha prontamente dichiarato che nessun dipartimento del ministero, né la polizia nazionale o la guardia civile, “hanno mai avuto alcuna relazione con NSO e quindi non hanno mai contratto nessuno dei suoi servizi”. Il ministero ha aggiunto che, in Spagna, “tutti gli interventi di comunicazione sono condotti sotto ordine giudiziario e nel pieno rispetto della legalità. Il governo spagnolo agisce sempre secondo la legge”, ha detto la portavoce non autorizzata ad essere nominata dalla stampa.

Pegasus si infiltra nei telefoni per aspirare i dati personali e di localizzazione e controlla anche surrettiziamente i microfoni e le telecamere degli smartphone, trasformandoli in dispositivi di sorveglianza in tempo reale. Il software di hacking più furtivo di NSO Group utilizza exploit “zero-click” per infettare i telefoni cellulari mirati senza alcuna interazione dell’utente.

NSO Group in risposta ha sostenuto di essere stato preso di mira da Citizen Lab e Amnesty International con “rapporti imprecisi e non comprovati” e accuse “false” che “non possono essere collegate ai prodotti NSO per motivi tecnologici e contrattuali”. “Abbiamo ripetutamente collaborato con le indagini governative, laddove le accuse sono credibili”, ha risposto un portavoce di NSO in una dichiarazione.

Tra gli attivisti presi di mira si annoverano almeno tre legislatori europei che rappresentano i partiti separatisti catalani, i membri di due importanti gruppi della società civile pro-indipendenza, i loro avvocati e vari funzionari eletti. Le rivelazioni Citizen Lab arrivano proprio mentre i legislatori dell’Unione europea sono riuniti nella commissione che esamina le violazioni del diritto comunitario associate all’uso di spyware hacker-for-hire. I ricercatori di Citizen Lab si spingono pure oltre: anche quattro ex presidenti regionali catalani, tra cui Puigdemont e il suo successore Quim Torra mentre era in carica, sono stati oggetto di spionaggio diretto o indiretto.

L’attuale presidente catalano Pere Aragonès, il cui telefono è stato infettato, secondo Citizen Lab, mentre serviva come vice di Torra dal 2018 al 2020, ha detto che “lo spionaggio massiccio contro il movimento indipendentista catalano è una vergogna ingiustificabile, un attacco ai diritti fondamentali e alla democrazia”. Poiché il software può essere acquisito solo da entità statali, il governo spagnolo deve offrire una spiegazione, ha detto Aragonès in una serie di tweet. “Nessuna scusa è valida”, ha scritto.

In un rapporto separato, anch’esso rilasciato lunedì, Citizen Lab ha comunicato di aver trovato anche prove nel 2020 e 2021 che l’ufficio del Primo ministro britannico è stato infettato da spyware Pegasus legato agli Emirati Arabi Uniti. Ha riferito di aver trovato infezioni sospette al Ministero degli Esteri britannico legate agli Emirati Arabi Uniti, India, Cipro e Giordania.

Altri paesi in cui Citizen Lab e ricercatori di interesse pubblico hanno confermato le infezioni di Pegasus su dissidenti politici e giornalisti che criticano i governi includono Polonia, Messico, El Salvador e Ungheria. NSO Group continua a sostenere di vendere Pegasus solo alle agenzie governative per colpire criminali e terroristi, ma centinaia di casi del suo uso improprio sono stati documentati contro i diritti umani e altri attivisti, avvocati, giornalisti e persino i loro parenti.

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