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Ue e Cina sempre più vicine: Francia e Italia presenti all’Expo di Shangai

Ue e Cina sempre più vicine: Francia e Italia presenti all’Expo di Shangai

K metro 0 – Beijing – Le principali economie mondiali sono in questo momento storico rallentate dalle dispute sugli scambi commerciali. Proprio per questo il presidente francese, Emmanuel Macron è volato in Cina e ha annunciato che l’Unione europea ha stretto un accordo con il Paese per proteggere dalla contraffazione prodotti agricoli come vino e

K metro 0 – Beijing – Le principali economie mondiali sono in questo momento storico rallentate dalle dispute sugli scambi commerciali. Proprio per questo il presidente francese, Emmanuel Macron è volato in Cina e ha annunciato che l’Unione europea ha stretto un accordo con il Paese per proteggere dalla contraffazione prodotti agricoli come vino e formaggio.

Il viaggio di Macron è anche teso ad allentare le tensioni che stanno soffocando il commercio globale, con l’Ue che chiede alla Cina di aprire ulteriormente i propri mercati e con la disputa sui dazi, sempre attuale, tra Washington e Beijing. Il presidente francese è arrivato lunedì a Shangai, ha visitato un’esposizione commerciale e arriverà domani nella capitale cinese. Nel suo discorso alla International Import Expo, Macron ha dichiarato che l’Unione europea e la Cina hanno raggiunto un accordo per la salvaguardia reciproca su cibo e bevande alcoliche, che verrà ratificato solamente mercoledì. “E’ un passo avanti nel nostro rapporto ed è di fondamentale importanza”, ha sottolineato a fianco a Phil Hogan, commissario Ue per l’agricoltura. L’accordo dovrebbe fornire una base normativa per contrastare la contraffazione di circa 100 prodotti agricoli europei e 100 cinesi, la cui qualità è legata indissolubilmente all’origine geografica. Tra questi ci sono lo Champagne, i vini delle regioni di Bordeaux e della Borgogna, il cognac e formaggi come il Roquefort. La Francia e i suoi partner europei stanno spingendo per convincere la Cina a impegnarsi nelle importazioni di prodotti agricoli e manifatturieri e al contempo ad aprire il suo mercato a prodotti finanziari e ad altri servizi. All’incontro a Shangai era presente anche il ministero degli Esteri italiano, Luigi Di Mario, invitato dal presidente cinese, Xi Jinping. Queste le sue parole riportate da Repubblica: “Il made in Italy è promozione turistica e viceversa: la promozione turistica è promozione del made in Italy. Ci lavoreremo per tutto il 2020 perché è l’anno in cui ci sarà la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è l’anno in cui sarò di nuovo qui perché dobbiamo riunire la commissione governativa presieduta dai due ministri degli Esteri. Il 2020, tra Italia e Cina, è l’anno in cui raccoglieremo i frutti della Belt and Road Initiative”, i due Paesi, infatti, celebreranno i 50 anni di relazioni diplomatiche.

Sia la Francia che l’Unione europea si sono unite in questi giorni alle critiche rivolte dagli Stati Uniti alle operazioni commerciali cinesi, considerate profondamente ingiuste. La rivalità tra Washington e Beijing sull’Asia Pacifica, inoltre, si è riaccesa lunedì, quando le due superpotenze si sono scontrate sul tema della libertà di navigazione nelle acque della regione. Lo scambio di invettive ha avuto luogo al summit annuale dei leader dell’Association of Southeast Asian Nations, ospitato quest’anno dalla Thailandia. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Robert O’Brien, ha evidenziato l’atteggiamento aggressivo della Cina e le sue pretese territoriali sul Mar Cinese Meridionale, che preoccupa non poco le nazioni del sud-est asiatico come il Brunei, la Malesia, le Filippine e il Vietnam. Non solo, O’Brien ha anche accusato Beijing di aver minacciato le altre nazioni e di averle costrette a non sfruttare le loro risorse offshore, bloccando così l’accesso a gas e petrolio per il valore di 2,5 trilioni di dollari. Il premier cinese Li ha risposto così alle sue parole: “Stiamo lavorando a un codice di condotta marittima con le altre nazioni e speriamo possa essere stilato entro tre anni. Alcuni Paesi stranieri stanno facendo di tutto per alimentare le tensioni e vogliono imporsi all’interno della nostra regione”.

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